UAE Team Emirates, la promessa 17enne Juan Ayuso va di fretta: “Ho il pazzo sogno di vincere il Tour de France”
I giovani fenomeni sono sempre più giovani. A questa regola, sempre più diffusa nel ciclismo di questi anni, non fa eccezione lo spagnolo Juan Ayuso. Al momento il ragazzo ha 17 anni (è del settembre 2002!), ma per lui c’è un contratto già firmato con il UAE Team Emirates. Contratto che scade a fine 2025 e che inizia a gennaio 2022, ma che potrebbe portare l’iberico a debuttare fra i professionisti già nel corso della prossima stagione (prima, quindi, di aver compiuto 19 anni). Ayuso, di Barcellona, prima della pandemia aveva vinto tutte e cinque le gare Juniores cui aveva partecipato. Poi, l’annuncio del “fidanzamento” con la squadra emiratina.
“Il fatto che non ci fossero gare mentre stavamo discutendo sulla firma del contratto mi ha dato più tranquillità – le parole di Ayuso in un’intervista rilasciata ad As – Poi, l’ufficialità mi ha dato gran felicità: posso dire che questi mesi siano andati bene. Adesso guardo alla ripresa delle gare: i miei obiettivi sono i Campionati europei e i Mondiali (Juniores in entrambi i casi – ndr), che spero che si possano disputare regolarmente”.
Per il giovanissimo spagnolo si sprecano già i paragoni e qualcuno rivede in lui qualcosa di Remco Evenepoel: “I confronti sono odiosi. Quello che lui ha fatto da giovane è stato di livello più alto rispetto a me. Io credo che la mia evoluzione sarà meno veloce. Io sono orgoglioso di essere paragonato a un corridore simile, ma devo ancora fare dei passi in avanti per poterli avvicinare. Che corridore sono? Completo. Le salite sono quelle che mi riescono meglio, ma sono anche veloce, soprattutto in volate di piccoli gruppi. Però, credo che mi dedicherò maggiormente alle montagne”.
Sogni? “Sono cresciuto guardando il Tour de France, andarci è il mio sogno da quando avevo 6 anni. Avevo un altro sogno, che era quello di diventare professionista: fortunatamente ce l’ho fatta. Poi c’è il sogno ‘pazzo’, che è quello di vincere il Tour. È la mia più alta aspirazione: al momento è molto lontana, ma spero un giorno di poter essere lì. Ansia per il passaggio? No, la squadra mi trasmette tranquillità e non mi mette pressione. Quando arriverà il giorno del debutto forse mi tremeranno un po’ le gambe, ma oggi mi sento calmo e protetto dalla squadra”.
Già, la squadra. Perché proprio la UAE? “Loro mi hanno invitato al raduno che hanno tenuto a dicembre a Benidorm (Spagna) e lì ho avuto modo di vedere la squadra dall’interno, come funzionava. Mi sono reso conto che hanno grandi ambizioni, che vogliono essere i migliori al mondo. Personalmente, mi è piaciuto tantissimo, così come mi è piaciuto come sono trattato da corridori come Fabio Aru, Tadej Pogačar e Fernando Gaviria“.
Come detto, il debutto fra i pro’ inizialmente era previsto per il 2022, ma Ayuso va davvero di fretta: “Non so ancora in quale squadra correrò l’anno prossimo e con quale programma. L’idea è quella di stare con una squadra di livello inferiore rispetto alla UAE per qualche mese e per avere più opportunità di correre, per poi raggiungere, anche a metà stagione, la ‘Prima squadra’”.
A 17 anni c’è anche la scuola a cui pensare: “Sono molto contento perché il mio istituto adatta gli orari e mi permette di coniugare allenamento e studio senza problemi. Quando finirò il liceo, ho intenzione di frequentare l’università, probabilmente a distanza. Cosa? Ancora non lo so”. Di certo, il “piccolo” Ayuso sa già cosa vuole fare da grande: vincere il Tour de France.
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